Salute benessere e inquinamento atmosferico

A causa della diffusione del virus SARS-Cov-2 e la malattia da esso causata il Covid-19, siamo costretti a rimanere a casa cercando di limitare il più possibile la diffusione dello stesso.

Le quarantene imposte dai governi nei vari paesi del mondo hanno portato ad una significativa diminuzione dell’inquinamento atmosferico nei paesi più colpiti come la Cina, l’Italia e gli Stati Uniti.
Possiamo definire la diminuzione dell’inquinamento atmosfericocome l’unico dato positivo della pandemia, visto che tutti ne traiamo giovamento perchè indubbiamente avrà degli effetti benefici sulla salute generale, specialmente se la riduzione delle emissioni antropiche sarà mantenuta per un lungo periodo .

La correlazione tra l’esposizione prolungata ad alte concentrazioni di inquinanti atmosferici e l’aumentata suscettibiltà a malattie respiratorie croniche, tumori e quelle cardiovascolari è nota da tempo.
Queste condizioni ovviamente possono peggiorare la prognosi dei malati di Covid-19.

Secondo le stime dell’Organizazzione Mondiale della Sanità ogni anno muoiono 4,6 milioni di persone per cause direttamente attribuibili all’inquinamento atmosferico, tante legate anche all’inquinamento dell’aria interna.

Nell’ultimo mese sono emerse delle ipotesi secondo le quali l’inquinamento atmosferico possa agire come vettore di trasmissione della SARS-Cov-2, oltre ad aggravare il quadro dei pazienti affetti da Covid-19 alzando i tassi di mortalità nelle zone più inquinate.
Anche se ci vorrà del tempo e dovranno essere eseguiti moltissimi studi ed indagini approfondite per confermare la correlazione tra l’inquinamento atmosferico e i tassi di mortalità più alti nelle persone affette da Covid-19, bisogna riflettere sui primi studi fatti che sembrano già confermare il collegamento.

Uno di questi è lo studio* condotto dai ricercatori della Harvard TH Chan School of Public Health che ha analizzato l’inquinamento atmosferico da PM 2.5 e le morti per Covid-19 fino al 4 aprile in 3000 contee che rappresentano il 98% della popolazione degli Stati Uniti.

Questi hanno scoperto che un aumento di solo 1μg per m3 in PM 2,5 è associato all’innalzamento del 15% del tasso di mortalità da Covid-19. Tenendo conto che un piccolo aumento dell’esposizione all’inquinamento da particelle come PM 2.5 nell’arco di una quindicina di anni aumenterà il rischio di morte per tutte le cause.

Un altro studio eseguito da scienziati Italiani rivela che i tassi alti di mortalità osservati nelle regioni del nord quali Lombardia e Piemonte sono appunto correlati ai livelli più alti di inquinamento atmosferico.

Per capire quanto gravi siano gli effetti negativi dell’inquinamento, si stima* che solo a Milano ci siano 235 morti di tumore ai polmoni all’anno direttamente legate all’innalazione delle polveri sottili come il PM 10.
Le polveri sottili provocano danni importanti al nostro organismo partendo dagli alveoli e arrivando a daneggiare anche il DNA, scatenando una serie di malattie importanti.

Questo ci fà capire che la malattia causata da SARS-Cov-2 caraterizzata nei casi peggiori da una polmonite interstiziale in combinazione con l’inquinamento può essere molto pericolosa, purtroppo anche fatale.

Comunque ci sono alcuni accorgimenti che possiamo fare per diminuire gli effetti dannosi causati dall’inquinamento atmosferico.

I processi che sono indotti dall’inquinamento sono in primis lo stress ossidativo e l’infiammazione, portando a lungo termine allo sviluppo di malattie potenzialmente anche fatali.

Le polveri sottili come il PM 2.5, gli ossidi di azoto, l’ozono ed altri sono dei potenti ossidanti in grado di generare un eccesso di specie reattive dell’ossigeno, le ROS.
L’aumento eccessivo delle ROS (radicali liberi), può portare all’infiammazione, alterazioni metaboliche, danno o anche alla morte cellulare.

Il modo migliore per combattere gli effetti negativi di queste particelle è aumentare i livelli di ossigeno nel nostro corpo.
L’ossigeno nascente, come nel esempio dell’integrazione supplementare, andrà a legarsi ai radicali liberi, liberando il nostro organismo dai danni potenzialmente gravi da parte di queste molecole.

Ovviamente non dimenticandoci di curare l’alimentazione, preferendo i cibi ricchi di antiossidanti, attività fisica lontano dai posti super inquinati ed eliminare il fumo di sigaretta.

 

* https://projects.iq.harvard.edu/covid-pm

* http://www.genitoriantismog.it/wpcontent/uploads/2012/10/Crosignani.pdf

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