Stress ossidativo e malattie neurodegenerative

Lo stress ossidativo è un disturbo nell’equilibrio tra la produzione di specie reattive dell’ossigeno, i ROS e le difese antiossidanti. I ROS sono molecole prodotte dal metabolismo cellulare, che riescono a reagire con altre molecole in un modo semplice grazie ad un numero irregolare di elettroni, scatenando reazioni di ossidazione. A concentrazioni normali, i ROS sono utili al nostro organismo, visto che per esempio i fagociti le rilasciano per distruggere i microbi patogeni. Lo stress ossidativo, cioè l’aumento e il conseguente accumulo di molecole ossidanti danneggia le proteine, i lipidi, il DNA, può causare la disfunzione e anche la morte cellulare, specialmente dei neuroni. Il nostro organismo si difende dallo stress ossidativo con gli antiossidanti (endogeni o esogeni) che neutralizzano l’eccesso dei radicali liberi, proteggendoci dai suoi numerosi effetti negativi.

Sempre più persone, in particolare gli anziani, soffrono di malattie neurodegenerative, che sono caratterizzate da una rapida e progressiva perdita di cellule neuronali con la conseguente compromissione delle funzioni motorie e cognitive. Guardando le tabelle ISTAT sulle cause principali di decesso in Italia si può notare che in soli 4 anni le malattie del sistema nervoso come Alzheimer e Parkinson sono passate dal sesto al quarto posto.

Lo stress ossidativo è stato implicato nella progressione di una serie di malattie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica o SLA. Queste malattie sono caratterizzate da un esteso danno ossidativo a carico del DNA, delle proteine e dei lipidi. Questo danno causato dai ROS può portare alla morte cellulare attraverso una catena di meccanismi che disattivano alcuni processi importanti. Studi scientifici hanno portato alla luce numerose prove che indicano il coinvolgimento dei radicali liberi nella mediazione della morte neuronale in malattie sopraindicate. Le cellule del cervello sono particolarmente vulnerabili al danno ossidativo, a causa del elevato consumo di ossigeno e contenuto lipidico, anche se molti neuroni cerebrali possono tranquillamente far fronte ad un aumento dello stress ossidativo. Durante l’invecchiamento, la capacità delle cellule di mantere l’equilibrio redox diminuisce, causando un accumulo dei ROS e il conseguente danno cellulare, rendendo i sistemi neuronali più sensibili a diverse malattie neurodegenerative.

Il morbo di Parkinson è caratterizzato dalla perdita di neuroni dopaminergici della sostanza nigra pars compacta del mesencefalo. Questi neuroni sono particolarmente vulnerabili allo stress ossidativo principalmente a causa dei radicali liberi prodotti nel metabolismo della dopamina. Nella malattia di Alzheimer, una delle malattie neurodegenerative più comuni, lo stress ossidativo con il conseguente danno neuronale, probabilmente svolge un ruolo critico nella sua progressione.

Alcuni scienziati ritengono che i nutrienti bioattivi siano alcuni dei pochi elementi efficaci a ridurre il rischio di malattie neurodegenerative. Ritengono inoltre, che sia molto importante un corretto regime alimentare a base di frutta e verdura che sono ricche di vitamine e minerali, e che il pesce sia particolarmente ricco di acidi grassi come Omega 3 e Omega 6. Gli antiossidanti possono aiutare a trattare le malattie neurodegenerative come aggiunta alle terapie tradizionali, in particolare le vitamine A, E e C, dove hanno dimostrato la loro utilità nel ritardare la progressione del declino delle funzioni cognitive e motorie.

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